Per un Museo d’arte accanto al più visibile compito di valorizzare le proprie collezioni, tra i principali obiettivi vi sono sicuramente quelli di conservare, tramandare e studiare il patrimonio artistico permettendo così anche alle future generazioni di venire in contatto con quanto prodotto nelle epoche precedenti. Già perché, lo sappiamo tutti, il museo che vediamo – quello delle esposizioni – rappresenta solo una parte di tutto il prezioso lavoro che un’istituzione museale svolge.
Ed è in questo importante lavoro di conservazione che è primariamente rilevante la donazione Bolzani, sulla quale siamo chiamati ad esprimerci questa sera. Una collezione importante quella dei coniugi Nene e Luciano Bolzani, costituita da 60 opere, frutto di una ricerca e di una passione durata una vita e che ora – grazie alla lungimiranza degli eredi – viene donata al nostro Museo.
Opere che si inseriscono perfettamente nel patrimonio del Museo d’arte di Mendrisio, la cui politica di acquisizione e di conservazione si concentra proprio sugli artisti locali, siano essi ticinesi o di area lombarda. Artisti magari ai più poco noti, ma che testimoniano dell’arte nella nostra regione. E ben lo sapeva Luciano Bolzani, che per anni – come apprendiamo nel messaggio – è stato membro della commissione Museo.
Una donazione che è quindi importante non tanto per il valore monetario – stimato a 400’000.- chf – ma quanto per i contenuti scientifici. Non si tratta di arricchire in senso finanziario il patrimonio della nostra città, ma di arricchirla dal punto di vista scientifico. Rendere accessibili opere che prima non lo erano al pubblico, aggiungendo inoltre preziosi tasselli a una collezione – quella del Museo d’Arte – che si sta vieppiù affermando in Ticino, e anche oltre i confini cantonali.
E questa donazione – così come è avvenuto in passato per diverse altre collezioni – testimonia la fiducia dei collezionisti privati verso la Città e i curatori. Segno che la Città e i direttori del Museo che si sono succeduti hanno saputo coltivare bene questa istituzione, fino a farla diventare un importante punto di riferimento in campo culturale non solo agli occhi del pubblico ma anche dei mecenati. E questo è fondamentale per Mendrisio. Perché da solo, con la piccola cifra destinata alle acquisizioni, difficilmente il Museo non avrebbe potuto arrivare dov’è oggi.
Intanto trovo sia necessario ribadire anche dai banchi del consiglio comunale un grande e sentito grazie a Giovanni e Lorenza Bolzani per essersi separati dai quadri dei loro genitori e averli affidati al Museo. Un ringraziamento doveroso va inoltre a Simone Soldini, direttore del nostro Museo a cui pure si deve la conclusione positiva di questa trattativa.
Non ho dubbi che il Museo renderà il giusto omaggio a questa collezione così come ha fatto in passato con altre. Oltre studiarla – attraverso un’esposizione e una pubblicazione (come per altro richiesto dagli eredi) – saprà anche far dialogare le opere ricevute con altre già presenti nella propria collezione dandogli un senso e nuova vita nella loro nuova casa.
Non possiamo che augurarci che in futuro altre donazioni vadano ad arricchire ulteriormente il patrimonio del nostro Museo. Ma non solo. Spero anche che la Filanda, una volta terminata, possa diventare la casa di importanti collezioni – in questo caso documentarie o librarie – in cerca di qualcuno che sappia custodirle e tramandarle.
Intanto, oltre a votare questo messaggio, mi permetto di invitare tutte le colleghe e i colleghi a fare pure un gesto a favore del Museo (ormai che io faccio lobbismo culturale mi sembra sia chiaro a tutti…). Non certo donando opere d’arte; basta poco, una visita a un’esposizione o a uno dei tantissimi eventi ad essa connessi (e in relazione alla mostra di Kirkeby ce ne sono veramente tantissimi), o più semplicemente anche attraverso la condivisione di un post su facebook. Non abbiamo il LAC, ma abbiamo un patrimonio prezioso e di cui andarne fieri, facciamolo sapere e sosteniamolo.
Ringraziando per l’attenzione porto il convinto sostegno di tutto il gruppo PPD E GG al MM in oggetto.
Francesca Luisoni
Mendrisio, 07.11.2016